Il Friuli Venezia Giulia trascina nel suo flusso temporale un lungo susseguirsi di popoli eterogenei ognuno dei quali ha lasciato un qualcosa nelle menti e nella quotidianità della gente. Gli usi e costumi di questa terra risentono molto della cultura montanara, basti pensare che per tradizione una coppia di sposi dopo la cerimonia deve tagliare un tronco d'albero utilizzando la sega da boscaioli doppia. Questo piccolo rito sta a simboleggiare come d'ora in poi marito e moglie debbano "collaborare" insieme nello sforzo comune di affrontare gli impegni e le difficoltà che la vita comporta, riuscire a tagliare completamente il pezzo di legno è sicuramente di buon auspicio per la loro vita matrimoniale.
Fino al 2005 a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, veniva festeggiato il matrimonio celtico. Si trattava perlopiù di una rievocazione del rituale celtico del matrimonio, in particolare delle danze tipiche che lo caratterizzavano.
"Mormorio antico di un fiume, il Tagliamento, che ha vissuto il passaggio di popoli e tradizioni, un fiume che per un momento ancora rievoca il ricordo di un mondo antico che ha radici ancora molto profonde nella cultura del suo popolo. Dal cuore del Friuli batte un tamburo, il tamburo di un cantastorie, forse di un bardo, che ancora narra di tradizioni, di storia, di genti di un luogo, matrimonio di acque montane, di terre generose, di arie pure e di fuochi notturni. In questo luogo alberga lo spirito libero, selvaggio, gioioso. Uno spirito che avrà la sua voce nell'antica e potente eco del Carnyx. A chi risponderà al suo richiamo, chiederà di liberare il proprio cuore, lasciare a terra le proprie zavorre, lasciarsi baciare dal sole ed accarezzare dall'acqua e dal vento, per condividere insieme, nella gioia in comunione con luoghi e genti, le proprie radici, i propri costumi, canti, suoni, cibi, danze, riti, la propria storia. "
Proverbi sulle nozze in Friuli Venezia Giulia- Il matrimoni: s'al 'ere un bon sacrament s'al tignivin i prèdis - Se il matrimonio fosse stato un buon sacramento lo avrebbero tenuto i preti
- La femine dal mulinàr a ten simpri un biel gjalinar. - La moglie del mugnaio ha sempre un bel pollaio.
- Cu la pazienze si maride un frari. - Con la pazienza si sposa anche un frate.
- Nol è nissun matrimòni che nol jentri il demoni. - Non c'è nessun matrimonio in cui non entri il demonio.
- I parinc' si cognossin a fassis, gnòcis e cassis. - I parenti si conoscono alle nascite, alle nozze e ai funerali. Sia in quanto conoscenza, se vivono lontani, sia per la loro generosità e sollecitudine.