È capitato anche a Voi?

Ciao Valeria,

ti consigliamo di contattare un esperto del settore e di scriverci a help@matrimonio.com. per ricevere supporto.

Un abbraccio!

L'impossibilità sopravvenuta di dare corso al contratto di ristorazione costituisce motivo di risoluzione del contratto stesso. In base agli articoli 1256 e 1463 del Codice civile, la parte che ha ricevuto un acconto sul prezzo dovrà quindi restituirlo all'altra.

Nulla vieta, peraltro, che le stesse parti si accordino per rinegoziare il contratto, spostandone l'esecuzione ad altra data, tenendo fermo l'acconto già versato.

Sì vale per tutti i contratti con adempimento fissato al giorno del matrimonio (foto, musica, auto...), la cosa cambia invece per quei contratti che prevedono la consegna prima del matrimonio e l'esecuzione di lavori e anticipo di spese (abito, bomboniere...).

Insomma il primo tipo di contratti si intendono per quella data e solo quella, se è impossibile o viene "rinviata" va fatto un nuovo contratto, infatti rinvio è un termine del tutto atecnico, in realtà si tratta di una nuova negoziazione che termina con al sottoscrizione di un nuovo contratto per una nuova data, per questo spesso fornitori disonesti vi infilano condizioni peggiorative e possono farlo, dato che gli sposi "accettano" le condizioni di questo nuovo contratto...

Sì, sta succedendo a molti, molte location non vogliono rimandare al 2021 e costringono gli sposi ad accettare rinvii al 2020 con la minaccia di tenersi la caparra.

Una cosa: hai firmato un nuovo contratto per la nuova data di settembre? se non hai formato nulla, la tua data resta quella di aprile, e sei coperta da decreto che ha impedito l'evento, hai diritto a risolvere il contratto e chiedere la restituzione della caparra, invece non puoi costringerli a darti una data del 2021... come loro non possono costringerti a prenderti settembre.

Invece se hai firmato un nuovo contratto per settembre purtroppo sei in una situazione più delicata.