ma Perché ti Sposi?

Di Valentina Lonobile
Mancano 71 giorni, 39 minuti e 30 secondi al nostro matrimonio e non è che mi ricordi questi dati a memoria perchè sono una pazza ossessiva che conta ore e minuti.In realtà la cosa è molto più semplice. Stai per sposarti?Bene,scaricati l'app di Matrimonio.com e non ti dimenticherai più nulla. In pratica è l'app che ti ricorda cosa fare prima che tu ci possa anche minimamente pensarci e, per farti arrivare anche quella giusta dose di ansia che non guasta mai, fa anche il conto alla rovescia dei giorni che mancano al lieto evento.In anni diversi da questo e da quello che ci ha preceduto sarebbe stato diverso programmare il grande giorno perché alla fine quella mole di ansie che accompagnano lo sposo e la sposa verso l'altare è resa piacevole dalla sicurezza che in quel preciso giorno che avete scelto con cura vi direte sì di fronte ad amici e familiare.Ma la verità è che la pandemia ci ha reso fragili e il sogno che facevamo ad occhi aperti del nostro giorno perfetto inizia ad assomigliare più ad un incubo. Tutto comincia ad essere un po' più buio e spaventoso. E' come se percepissimo in noi quella sensazione che ci fa dire che niente sarà come lo avevamo immaginato. E all'improvviso riecheggiano nella tua mente quei termini che fino a due anni fa non rientravano minimamente nel comune registro quotidiano. Lockdown, DPCM, la distanza, le mascherine sul volto, il numero dei partecipanti ridotto. Posso mettere la musica oppure no? Siamo come Icaro: puntiamo all'infinito ma abbiamo queste ali di cera che non possono farci raggiungere ciò che desideriamo.Ed in un attimo è subito sconforto. Rimando? No, forse è meglio aspettare. Ma alla fine cosa possiamo programmare ora? In un momento storico in cui l'incertezza la fa da padrona, come possiamo sperare in un qualcosa di reale?E' così che mi sono sentita un paio di sere fa mentre ero seduta sul divano di casa con il mio compagno: io che sciorinavo parole su parole, che cercavo soluzioni impossibili e che poi ho ceduto allo sconforto. Lui che mi guardava e che non sapeva come farmi stare tranquilla, non trovava le parole adatte alla situazione. Anche io ho ceduto al pessimismo, non sono di ferro. Sono rimasta intrappolata nel tunnel dell'autocommiserazione per un pò di giorni, ma poi qualcosa dentro di me è scattato come una molla.MA PERCHÉ TI SPOSI?Si, perché alla fine quando riceviamo la proposta diciamo di si prese dalla gioia e dall'euforia del momento, ma ci pensiamo a posteriori al perché decidiamo di fare questo passo? Io ci ho pensato. Partiamo dal presupposto che la mia proposta di matrimonio non è stata preparata a tavolino. Non è stata super romantica. Non ci sono state cene a lume di candela o anelli dati in ginocchio mentre la formula di rito veniva ripetuta con labbra tremanti e occhi languidi.La mia proposta è stata personale, nostra, diversa, come sempre siamo stati io e il mio uomo. Bella ed emozionante nella sua semplicità: io e lui nel terrazzo di casa nostra al tramonto che ci guardiamo e decidiamo di compiere questo passo, insieme.Bello, vero, nostro.Da quel giorno sono passati circa 1 anno e sei mesi e se ci penso mi viene da sorridere.In tanti in questo lasso di tempo mi hanno detto la loro opinione (spesso non richieste) sul matrimonio. Ho una lista di "frasi tipo" che mi sono state rivolte e che trovo davvero esplicative.Dal più banale "ma chi te lo fa fare" al classico " che spreco di soldi". Dal filosofico " ma alla fine convivete, che ti cambia?" al drastico evergreen che non muore mai " eh già...la tomba dell'amore". La cosa che davvero mi fa sorridere è che molte di queste frasi sono state pronunciate da persone con matrimonio decennali sulle spalle quindi la domanda ora sorge spontanea: Ma vi credete simpatici oppure siete davvero imprigionati in un matrimonio che vi opprime? Perché altrimenti la cosa non si spiega.Lo trovo assurdo. Ogni volta che si pronuncia la parola matrimonio sembra che si stia per compiere un atto mortale che porterà a sfortuna certa. Chissà perché le persone sentono un obbligo morale verso i futuri sposi, un dovere che li obbliga a dire la loro opinione, che li obbliga ad esplicare quanto il matrimonio renda la coppia monotona, noiosa, priva di stimoli. Se mi avessero dato una caramella gommosa ogni volta che qualcuno mi elencava i motivi per non sposarsi a quest'ora avrei avuto un conto aperto dal dentista di circa 6000 euro.Dopo tutte le cose che ho sentito dire sul matrimonio, un'idea precisa me la sono fatta.Io mi sposo per Amore.Si, e perchè ci credo in questo amore che lega me e il mio compagno da quasi cinque anni.Mi sposo perché non potevo trovare miglior compagno di vita, perché voglio rendere inossidabile questo legame, mettendoci sopra un sigillo di unione eterna. Perchè è da pazzi e le follie più insensate le posso fare solo con lui al mio fianco.E in un periodo che ci vede incerti, insicuri, stanchi, sofferenti e deboli ho ancora in me quella voglia di andare all'altare e dire di si. La settimana scorsa ho provato il mio vestito da sposa e le insicurezze sono svanite in un attimo. Guardavo la mia immagine riflessa allo specchio e mi vedevo diversa, più consapevole.
Quando mi sono girata ho incontrato gli sguardi colmi di emozioni dei miei genitori e non potevo essere più grata alla vita per avermi donato quel preciso momento.Quando sono tornata a casa, ho abbracciato il mio compagno e gli ho sussurrato all'orecchio che presto sarei stata sua moglie. Lui mi ha stretto forte a sé e mi ha dato un tenero bacio sulla fronte. A noi non servono molte parole. Io so, lui sa. Alla fine perché mi sposo?
Perché non c'è atto di amore più puro e vero del matrimonio, l'unione tra due persone che decidono di percorrere il cammino della vita mano nella mano, insieme.E anche se questa pandemia non ci sta lasciando il tempo per ridere e per abbracciare a pieno la vita, voglio ancora credere che giorni migliori arriveranno e che, anche se con molte restrizioni; riuscirò a dire quel sì che tanto sembrava lontano.Non smettete di credere nell'amore.Mai.
Valentina Lonobile