Mamme e svezzamento 🍎

Sì capisco cosa perfettamente cosa intendi. Non è facile per niente, considerando anche la vita che conduciamo oggi (sempre di corsa, pochissimo tempo, spesa fatta al volo e in ottica di sacrosanto risparmio). Probabilmente la verdurina bio di per sé può fare poco, ma se uno riesce a unire più comportamenti etici è già un passo avanti. Poi io credo molto nell'emulazione, magari una mia amica vede che compro biologico (per restare su questo esempio) e la invoglio a farlo pure lei, e così via.

I prezzi è un discorso difficile, sicuramente molti ci mangiano sopra, ma allo stesso tempo alcuni prodotti di qualità tanto poco non puoi pagarli, e allo stesso tempo essendo poco diffusi tendono a costare di più, se diventassero di uso comune i costi sicuramente inizierebbero ad abbattersi.

Comunque è vero, non è facile assolutamente, bisogna trovare un buon equilibrio tra qualità e sostenibilità economica.

Brava, alla carne non avevo pensato perché a casa ne mangiamo pochissima, ma in effetti soprattutto il pollo anche io preferisco prenderlo biologico, o se posso vado dal macellaio di fiducia.

Ti rispondo anche sull'altro punto, anche per me è difficile riuscire a far pagare poco un prodotto di qualità, prima facevo l'esempio della passata di pomodoro, per dirti, che trovi a prezzi imbarazzanti, ma penso anche all'olio di oliva, parlando di prodotti alimentari.

Però è vero che prezzi alti scoraggiano l'acquisto, considerando quante famiglie sono ad esempio monoreddito e sono a malapena sopra la soglia di povertà. Che poi lo stesso discorso si può applicare ai vestiti che indossiamo (una maglietta che costa 5 € come può essere stata prodotta)? Insomma, da un lato non siamo più abituati alla qualità di quello che compriamo, dall'altra siamo fagocitati dai consumi (spesso si compra tanto per) e allo stesso tempo il potere di acquisto si riduce. E' un cane che si morde la coda.

Guarda, il problema è decisamente molto ampio. Quello che penso che è che determinati prodotti hanno necessariamente un costo che non può essere stracciato, perché altrimenti vuol dire che da qualche parte c'è stato un serio sfruttamento, o l'utilizzo di prodotti scadenti, o altro. Allo stesso tempo, il potere di acquisto delle famiglie "medie" si è notevolmente ridotto ed è pertanto difficile fare scelte "etiche" ed ecologiche che siano alla portata di tutti.

Io, per farti un esempio, cerco sempre di acquistare passate di pomodoro (se non ne abbiamo fatto in casa) che siano di marca e il più possibile controllate, e ovviamente queste hanno un costo più alto, della lattina che costa 0.40 €. Ma perché costa così poco? C'è tutto uno sfruttamento nella filiera agricola che penso che anche noi, nel nostro piccolo, dovremmo cercare di contrastare e l'unica è attraverso gli acquisti consapevoli. Ma non è assolutamente facile.

Ma questo discorso esula un po' dal tema dello svezzamento, diciamo che io da qualche anno cerco sempre di fare la spesa e acquistare con un certo criterio, come ti dicevo la stagionalità, la varietà (di prodotti, marchi e anche di luoghi in cui acquistare), se possibile anche scegliere prodotti locali.

Sia per una questione etica che per una questione di qualità di ciò che consumiamo, ma ovviamente spesso questo ha un costo non facile da sostenere.

Scusa per la riflessione che esce un po' dall'argomento, diciamo che tutte noi cerchiamo di dare il meglio ai nostri figli, giustamente, e il meglio per me si misura, oltre che nella qualità del prodotto, anche in scelte che siano il più possibile etiche e sane (cosa assolutamente non facile nel mondo di oggi!).

In realtà a livello nutrizionale non ci sono differenze tra biologico e non: le proprietà rimangono le stesse, e anche i controlli sono in entrambi casi attenti. La differenza sostanziale è nell'uso di pesticidi, che nel bio non ci sono o quasi, ma anche nei prodotti normali la loro presenza è (almeno in teoria) a livelli che sono al di sotto la soglia di pericolo. Quindi in realtà grosse differenze non ce ne sono, a meno di non parlare di una questione etica e di maggiore attenzione all'uso di prodotti chimici inquinanti. E' un po' come questione dell'olio di palma, che più che un problema di "salute" (ovviamente se si consuma nelle giuste dosi) è una questione ambientale.

Detto questo, io ho sempre alternato, frequento sia il super, che il mercato che il super biologico e cerco sempre di acquistare prodotti freschi e di stagione, per quanto possibile. Penso che la cosa migliore, a mio modestissimo parere, sia sempre variare il più possibile