Ragazze stamattina ho letto quest'articolo su corriere della sera on line:
dedicato a due libri di una scrittrice e giornalista italiana che stanno spopolando....
tutta incuriosita dal titolo che ricorda molto la lettura di san paolo che ho vietato al nostro matrimonio..ecco che trovo alcuni spunti di riflessione che mi lasciano perplessa..
"l’intero libro è poi dedicato alle signore, con suggerimenti a raffica per non far arrabbiare, annoiare o peggio ancora stufare il marito, che in teoria dovrebbe ricambiare l’incondizionato amore offrendo (metaforicamente) la propria vita per la sicurezza del focolare. E al diavolo cent’anni di femminismo.
Ho cominciato a rimuginare su alcuni passaggi chiave, per me poco illuminanti. Principalmente, su come la donna dovrebbe rapportarsi al suo compagno: «Per smussare gli angoli c’è un solo modo. Dovrai imparare a essere sottomessa, come dice San Paolo. Cioè messa sotto, perché tu sarai la base della vostra famiglia. Tu sarai le fondamenta. Tu sosterrai tutti, tuo marito e i figli, adattandoti, accettando, abbozzando, indirizzando dolcemente… Basta con le femmine alfa e i maschi omega. Dovrai imparare a mollare le redini, a rinunciare alla tentazione dell’ipercontrollo. Non potrai dirigere tutto, dovrai fare questo atto estremo di umiltà e fiducia, e lasciar fare a tuo marito. Anche quando scommetteresti dieci a uno che hai ragione tu"
e ancora: "Visione che si può non condividere, ma non fingere che sia priva di proseliti, in Italia come nell’America dei Tea Parties. Ancor più se ribadisce, come nel libro di Costanza Miriano, alcune verità lapalissiane, seppur scomode. Come la fatica e l’ansia che spesso assale la donna moderna, multi-tasking o, detto in italiano, sovraccarica di pesi, menate ed incombenze. Stufa di combattere, troppo spesso da sola, fra riunioni di lavoro, impegni familiari, stereotipi duri a morire e una comunità che spesso si dimentica di darle una mano. A chi non è successo, almeno una volta nella vita, di porsi il dubbio. Un tarlo che serpeggia, magari quando la sera si torna a casa dall’ufficio più stanche del solito e già si sa che lì ci si deve trasformare in moglie, madre, padrona di casa, cuoca, amica, amante, professore per i compiti dell’ultimo minuto… Le famose 27 ore della nostra quotidianità di donne liberate. Ma è davvero questo il migliore mondo possibile?Per Costanza no: «L’emancipazione ci ha lasciate sfinite, oberate. Lavoro, marito, figli, casa, rapporti sociali e tutto il resto che tutte sappiamo. Semplicemente non è possibile fare tutto, e farlo anche essendo sorridenti e in forma, curate ed eleganti». E quindi sforna il suo “segreto”, il segreto di “un matrimonio santo”, e cioè che «le donne di fronte all’uomo che hanno scelto facciano un passo indietro»."
ho mandato il link e l'articolo al mio caro fm che mi ha risposto in battuta dicendo che mi avrebbe regalato i libri ( e su questo devo stare attenta!!)
MA udite udite anche lui concorda sul fatto che non deve essere una relazione a senso univoco in cui a dare sia solo io...
non è così che vuole far crescere la nostra relazione...la nostra famiglia...
ed ecco quindi il quesito/riflessione voi come vi sentite all'idea di sposarvi?
Arrivate?
pronte alla sottomissione assoluta?
oppure euforiche all'idea di avere il vostro amato principe accanto con cui formare una famiglia essendo soddisfatta a tutto tondo..??