Buon pomeriggio brides, come da titolo, ho deciso di parlarvi del nostro matrimonio.
Premetto di averci pensato un po' in merito, ma alla fine mi son detta, perché non condividere insieme a voi quel che potrebbe essere un messaggio di incoraggiamento in un momento che di per sé è già difficile e delicato?
Come ormai sapete, avevamo scelto come nostro giorno proprio questa data.
Fino a qualche settimana fa eravamo convinti che saremmo passati senza troppe complicazioni dal rito religioso a quello civile, peccato che avevamo fatto i conti senza l'oste.
Con largo anticipo abbiamo contattato il comune dove ci sposeremo per sapere sul da farsi e, senza troppi giri di parole, ci ha comunicato l'impossibilità del cambiamento se non a seguito di nuove pubblicazioni anche se le precedenti non erano ancora scadute e con tutto ciò, non ci garantivano che ci saremmo sposati in tempo il tutto correlato, ahimé, da commenti poco spiacevoli dall'altro capo del telefono "scusi ma non fa prima a sposarsi civilmente nel suo comune di residenza?", "ma perché ha dovuto chiedere i permessi per uscire fuori regione? Che senso ha avuto?".
Essendo in quarantena in una città e in una regione diversi da quella di domicilio e non potendo effettuare spostamenti se non previo comprovate motivazioni, ci siamo ritrovati a dover mettere in atto il piano C.
Parlando di questo imprevisto con il Monsignore e con il don che ci sposeranno, ci hanno proposto ciò che non ci saremmo mai aspettati.
Celebreranno una cerimonia in forma ridotta e porte chiuse il 23 Maggio e replicheranno a fine Settembre in forma totale ma con valore puramente simbolico in quanto dal punto di vista legale saremo già sposati.
Questa soluzione ci è sembrata il più bel regalo che potevamo ricevere, così abbiamo accettato senza alcuna riserva e tra 41 giorni ci sposeremo.