Ciao a tutte ragazze!
Non è la prima volta che mi sorge questo dubbio e comincio ad essere parecchio confusa, per cui mi affido al parere di chi ha più esperienza di me!
Premessa: quando ho scoperto di essere incinta mi sono affidata ad un ospedale privato convenzionato con l'assicurazione sanitaria di cui dovrei usufruire grazie all'azienda di mio marito. Dico dovrei perché da settembre a ora, nonostante solleciti e minacce di provvedimenti legali, sto ancora aspettando che mi aprano la pratica, quindi in sostanza sto pagando tutto io! Pensavo che mi avrebbero seguita in questo ospedale per tutta la gravidanza, per cui ho deciso nonostante tutto di continuare le visite lì in attesa dell'apertura della pratica, ma oggi mi chiedo, alla luce di tutto, se ne valga davvero la pena.
Ma veniamo al perché dei miei dubbi.
Alla prima visita il ginecologo prende le misure del bambino, valuta gli esami che avevo fatto e mi dice che tutto procede bene, ma devo affrettarmi a fare la traslucenza nucale e il bitest perché sono allo scadere della 12esima settimana. Prenoto per la settimana successiva presso uno studio privato da lui consigliatomi e il ginecologo privato mi dice che sono indietro di 12 giorni e che si stupisce che dalle misure nessuno si sia accorto prima, per cui mi rimanda la visita di due settimane.
In tutto questo io continuo a vomitare giorno e notte, a non bere più e a disidratarmi e a perdere peso. Il ginecologo dell'ospedale che mi segue mi dice di mangiare integrale, cose asciutte, e al massimo mi consiglia uno spray allo zenzero, che comunque mi fa vomitare lo stesso.
Passano le due settimane e torno dal privato per bitest e tn e mi vede così moribonda che mi prescrive le nuperal, 4 al giorno, e continuerò a prenderle fino alla 17esima settimana, trovando sollievo, pur continuando sporadicamente a vomitare.
Ottenuti i risultati, torno dal ginecologo che mi segue, e lui si limita ad annotare i risultati nella cartella, a prescrivermi degli esami da fare entro la 18esima settimana (tra cui la curva glicemica), mi fa l'impegnativa per la morfologica, controlla con l'ecografo che ci sia il battito fetale e mi rimanda alla visita successiva.
Da quel momento fino ad oggi le visite si sono svolte così: annotazione dei risultati della morfologica, controllo del battito e arrivederci e grazie. Tra l'altro, morfologica a parte, mi dice di farmi fare le impegnative dal medico curante, anche quella per l'eco di accrescimento, per cui non le fa neanche lui.
Mi chiedo cosa stia pagando a fare, ma soprattutto mi chiedo se siano normali le cose che sto per aggiungere.
Alla 18esima settimana esatta eseguo, presso lo stesso ospedale privato, la curva glicemica. Avevo già scritto un topic al riguardo, ma riassumo per chi se lo fosse perso. Durante la curva vado in bagno per la pipì, ma poco dopo mi ritrovo gli slip zuppi fradici e i jeans umidi e ho qualche dolore addominale. All'ultimo prelievo chiedo alle infermiere se sia un effetto collaterale, e l'infermiera che generalmente è in stanza con il ginecologo durante le mie visite mi intima caldamente di andare da lui a informarlo e a farmi visitare. Chiaramente mi allarmo e informo l'infermiera di turno col dottore, che mi dice che chiederà, ma che senza prenotazione non potrò farmi visitare e che, se proprio ritengo che sia grave, posso chiedere al medico curante di farmi un'impegnativa urgente e prenotare. La bestia finge di entrare per chiedere e mi rimanda a casa dicendomi le stesse cose, sotto gli occhi increduli di chi aspettava il turno.
In tutto questo io chiedo un recapito del ginecologo ma fino ad ora mi è stato negato e mi è stato detto che per problemi posso chiamare il reparto e vedere chi è disponibile. Peccato che io paghi esclusivamente lui per le prestazioni e non prenoto visite generiche con chiunque ci sia in reparto.
Ma comunque, chiaramente il medico mi ha chiesto se stessi scherzando e mi ha mandata al pronto soccorso, dove si è appurato che la cosa poteva essere connessa alla stipsi che avevo da diversi giorni, ma comunque mi viene consigliato di monitorare le perdite con degli appositi assorbenti.
Fortunatamente tutto si risolve per il meglio, ma alla visita successiva cerco di parlare col ginecologo dell'accaduto, se non fosse che c'era l'infermiera bestia in stanza che subito ha cercato di sviare il discorso, e ammetto che l'ho lasciata fare perché ero abbastanza preoccupata per altro.
Alla morfologica, infatti, vengo nuovamente ridatata di una settimana, per un totale di 19 giorni. La mia ultima mestruazione risale al 19/07 e adesso è stata definitivamente spostata al 07/08. Tra l'altro la visita si è svolta nel silenzio quasi assoluto, con un unico commento del ginecologo di turno che ha detto solo che il feto è più piccolo di una settimana e di consultare il ginecologo per delucidazioni sui risultati.
Dopo qualche giorno (s)fortunatamente ho la visita con lui prenotata, per cui chiedo delucidazioni, chiedo se non sia il caso di valutare se ci siano ritardi nella crescita fetale, e mi risponde che dobbiamo aspettare l'ecografia del terzo trimestre. Così, come al solito, verifica velocemente il battito e mi rimanda a casa.
La visita successiva si è svolta così e temo si svolgeranno allo stesso modo tutte le altre visite che farò con lui.
Vi chiedo quindi: alle visite che fate, le misure vengono sempre prese? Viene sempre verificato che il liquido amniotico sia abbastanza e che non ci siano problemi di alcun genere? Il vostro ginecologo vi ha fornito un recapito ed è disponibile a delucidazioni o visite improvvise se avete un problema?
Sono scoraggiata e confusa, perché temo che la mia piccola abbia qualcosa che non va. Vorrei cambiare ma non so da chi andare, perché non conosco nessuno a Venezia e non so neanche se sono io ad essere paranoica o lui lavativo.
Scusate per il papiro e grazie a chi leggerà.