Buonasera,
ho bisogno di condividere il momento di profonda frustrazione e delusione che sto provando ora, a 5 giorni dal matrimonio, nei confronti della mia famiglia.
Premessa: noi ci siamo imposti di fare noi, senza aspettarsi supporto economico dalle famiglie, un po' per agire in autonomia, un po' perché i miei non hanno disponibilità economica. Nel frattempo, però, entrambe le famiglie si sono offerte di pagarci cose e li abbiamo assecondati per le meno costose per renderli partecipi.
Il problema è che la mia famiglia, che mi tiene all'oscuro di quasi tutto con la scusa della "sorpresa" (ma che mi fa sentire un'estranea), a fronte di alcune entrate si è offerta di pagare cose, ma a modo loro.
Il mio fidanzato ed io avevamo pianificato di fare preparazione e festa nello stesso posto per ottimizzare tempo e risorse, ad un certo punto i miei sono entrati a gamba tesa di fatto imponendo che mi preparassi da loro perché è tradizione ecc. Ok, li ho assecondati. Quindi si sono occupati della macchina (perché ho detto loro " bene, se volete così o prendiamo la mia macchina per andare o vi occupate voi di trovare una macchina perché io non ho i soldi per farlo") e della parrucchiera (che deve fare i capelli anche a madre e sorella). Poi, si sono impuntati che dovessi assolutamente partire per qualche giorno subito dopo il matrimonio, a fronte della nostra decisione di non fare viaggi - Covid a parte - per mettere da parte soldi per comprare casa. Ok, pensateci voi, volevamo andare al lago di Como o di Garda, perché vicini e perché c'erano musei da visitare; l'idea era di fare 2 giorni, ma dicendoci loro di concederci tempo, abbiamo valutato 3 giorni.
Ebbene, ieri dopo molte insistenze, ho saputo che mia sorella stava per prenotare in una località diversa senza dirmi nulla, ma siccome la giornata di ieri è stata per metà la gestione della delusione del fidanzato verso un addio al celibato distrastroso per disimpegno degli amici organizzatori, mi è passato di mente. Oggi gli ho detto e lui, che ho dovuto insistere per assecondare il viaggio post matrimonio, non amava quel posto. Chiamo mia madre per chiederle se si può cambiare e mi propone di inviarle prima possibile dei posti; cerco quindi insieme al mio ragazzo su Booking dei posti con cose carine da fare in zona e le giro.
La risposta di mia madre "Ok guardo, ma un regalo è un regalo...". Ci ho messo almeno 3 minuti per risponderle nel modo più pacato possibile, chiedendole se fosse un modo gentile per dirmi che dovevamo partire ma non potevamo decidere. Dopo qualche minuto mi ha chiamato mia sorella furiosa dicendo che me l'aveva detto, che a Como non ce n'erano, che avrebbe chiamato domani. Morale della favola: la mia famiglia comprato una Smartbox per il viaggio di nozze, perché non c'erano soldi, e che se non ci andava bene ci organizzavamo noi il viaggio. Ci sono rimasta malissimo. Ho raccolto tutta la calma e pacatezza rimasta per scrivere a mia sorella che se mi avessero reso partecipe, contando che non è solo di me che si tratta ma anche di mio marito, avremmo evitato fastidi, e che li ringraziamo davvero molto per il regalo, ma che preferiamo organizzare il viaggio con calma. Risposta: "fate un po' come volete".
La cosa che mi ha ferita maggiormente è che io non ho chiesto niente dal punto di vista economico, ho fatto con ciò che avevo e ho organizzato in tal senso. Non abbiamo chiesto viaggi né la macchina in pompa magna, ma se proprio era importante il viaggio, con i soldi disponibili, non era meglio privilegiare questo rispetto alla macchina, di cui non mi importa niente? Mi rendo conto che stanno facendo tutto (compreso invitare persone senza considerare l'impegno economico e senza contribuire - anche mia suocera l'ha fatto, ma compenserà lei) come se il matrimonio fosse loro, come se non mi riguardasse, per far vedere ai parenti, ai vicini e al paese che la figlia si sposa e lo fa alla grande, ma io non sono così. Nemmeno l'intimo si è offerta di pagarmi, pur essendo in visibile difficoltà, nemmeno il bouquet, che mi sono pagata io pur volendolo fare mia suocera, perché alla luce di questa disparità mi vergognavo troppo. Perché un conto è non avere soldi, un conto è averli e spenderli secondo proprio interesse.
Sono distrutta, non me lo aspettavo dalla mia famiglia. Mi rendo conto ora che forse è sempre stato così e io li ho assecondati, ma che mi renda conto solo adesso perché non tollero che mio marito subisca una situazione simile. Non so nemmeno a questo punto se assecondarli per mantenere il quieto vivere fino al matrimonio o fare finta di nulla fino a mercoledì che li rivedrò e me lo faranno pesare come se avessi fatto un torto incredibile loro, non lo so.
Scusate il papiro, avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno.