Cari tutti,
Spero che stiate bene, nonostante questa situazione attuale. Sicuramente questo periodo ci sta mettendo a dura prova, dovendo adattare e modulare i nostri sogni e i nostri progetti.
Scrivo questo topic per unirmi a quanti restano ottimisti per i prossimi mesi, perché la svolta positiva ci sarà sicuramente. Ho seguito i recenti sviluppi per le proposte di ripartenza e mi auguro che queste parole arrivino anche ai piani alti sia di questo sito che al governo.
Come si è letto e ripetuto, al momento, si propone il test salivare o similari. Non me ne voglia nessuno, ma ritengo che continui a non essere la soluzione.
Se consideriamo lo scenario con ottica ideale, allora siamo d'accordo che saremmo disposti volentieri a fare qualsiasi tipo di tampone, purché sia possibile festeggiare il ricevimento con parenti e amici. Tutto questo si scontra con la realtà, perché non dobbiamo porre tanto il focus dell'attenzione nel caso in cui risulti positivo l'ultimo parente in ordine di importanza, magari quello che non volevamo nemmeno invitare, piuttosto dovremmo partire dalla peggiore delle eventualità: risultano positivi gli sposi.
Che si fa in quel caso? La sposa chiama lo sposo in chiesa: "Non mi aspettare, sono positiva, ci vediamo quando risulto negativa"? Sarebbe realistica una cosa del genere? O accettabile? E spezzo un'enorme lancia a favore di chi ha giustamente obiettato: "E con i fornitori che si fa? Se si rimanda all'ultimo secondo, sono altri soldi persi!". Quindi non condanniamo chi ne fa anche una questione economica: non tutti partono dalle stesse condizioni, magari qualcuno ha conservato fondi con tanta fatica, oppure si è fatto qualche piccolo debito.
Addentriamoci lentamente nel discorso, perché anche io posso convenire con voi che il matrimonio è quello che si tiene in chiesa e non al ristorante, tutto vero, almeno la parte prima del ricevimento si può svolgere e sembra esserci un pensiero in meno. Suonerà sempre strano comunque che le stesse persone che un'ora prima, a distanza e con la mascherina, erano in una chiesa poi non possano stare in una sala, sempre con la mascherina e a distanza.
E' del tutto comprensibile che il rischio di non fare alcun test prima dell'evento possa significare l'avere un asintomatico in sala, dove magari si può abbassare la guardia, e ritrovarsi con altri casi che poi si diffondono e bla bla bla. Tuttavia, attualmente, in zona gialla e arancione, eseguiamo un test prima di andare ovunque decidiamo di andare o comunque ovunque sia consentito? Siamo onesti, tutti desideriamo festeggiare dopo la cerimonia. C'è il virus? Benissimo, facciamolo con restrizioni, se necessario, ma non sarei per annullare il ricevimento, piccolo o grande che sia.
Di recente, ci sono stati assurdi assembramenti di tifosi (di qualsiasi squadra, non alimentiamo campanilismi) e non risulta che siano tutti morti. Ai vari TG hanno fortemente criticato gli assembramenti nelle piazze e sul lungomare. E appunto parliamo di città abbastanza grandi, nel paesino di 5 mila abitanti che assembramento vuoi fare?
Insomma, il tampone non è LA soluzione, io resterei per rispettare distanza e igiene delle mani, mascherina quando ci alziamo dal tavolo e così via, come si fa già adesso quando si va al ristorante, dove sono tutti nuclei estranei, con la differenza che la nostra sarebbe una festa privata e coinvolgerebbe nuclei familiari molto ristretti e più facilmente tracciabili.
Intanto, speriamo che nelle prossime settimane cominci a decollare la campagna vaccinale, perché solo così avremo veramente modo di ritornare pian piano a una normalità