Ciao a tutti a buon anno! Avete già scelto la meta per il vostro viaggio di nozze? Se qualcuno avesse in mente il Madagascar, avrei piacere di raccontarvi la nostra esperienza! Io e mio marito ci siamo sposati il 28 maggio 2023, ma abbiamo iniziato a muoverci per decidere dove andare in luna di miele già a fine gennaio dell'anno scorso. Non essendo purtroppo esperti in materia di viaggi, ci siamo rivolti immediatamente ad un'agenzia che nel giro di pochi giorni ci ha presentato e preparato tutto il pacchetto: due settimane a Nosy Be, partenza da Verona (si poteva scegliere anche Roma) il 21 agosto con pensione completa presso il Seaclub Amarina Resort; il tutto per un totale di circa 9700€. Abbiamo scelto l'Amarina al posto del più blasonato Andilana Resort per un fattore di "intimità", in quanto il nostro era un po' più piccolo, leggermente meno costoso e soprattutto adult only, ovvero ammettevano ospiti solo dai 16 anni in su. Così, dopo aver aspettato ben 8 mesi per riuscire ad avere l'appuntamento in questura e altri 20 giorni per avere i passaporti in mano, il 22 agosto siamo atterrati a Nosy Be! I voli per questa meta solitamente sono notturni ed hanno una durata di circa 11-12 ore. Nonostante ci fossimo sposati a maggio, in viaggio di nozze ci siamo andati con le ferie tre mesi dopo, e non a giugno durante il congedo matrimoniale (scelta dettata da ragioni lavorative). In ogni caso, se si sceglie il Madagascar, da maggio a dicembre è la stagione giusta per andarci, in quanto praticamente priva di piogge. Noi in due settimane abbiamo beccato solo un'ora di pioggerellina leggerissima. Clima caldo ma non soffocante: mentre qui c'erano 38-39°C quella settimana, là a Nosy Be ce n'erano 28°C. Il mare è un qualcosa dalla bellezza indescrivibile . I malgasci hanno un ritmo di vita nettamente più lento e tranquillo rispetto al nostro. Calma e pace ovunque. Appena arrivati, abbiamo trascorso il primo giorno sulla spiaggia privata dell'hotel. Il resort ogni giorno proponeva differenti escursioni, sia di mare sia di terra. Abbiamo iniziato con un parziale tour dell'isola in quad, poi abbiamo visitato la meravigliosa Nosy Iranja, l'isola costituita a sua volta da due mini isolotti collegati tra loro da una lingua di sabbia visibile al mattino ed inghiottita dall'oceano nel pomeriggio. Abbiamo visto le isole di Nosy Antsoa (dove abbiamo avuto il primo incontro con i carinissimi lemuri!), Nosy Komba (qui erano presenti altre specie di lemuri, tartarughe, boa, piante di vaniglia, pepe e cacao), Nosy Tanikely e Nosy Sakatia. Una mezza giornata l'abbiamo trascorsa per balneare sull'isola di Nosy Fanihy, completamente disabitata e costituita esclusivamente da coralli! Sulle varie isole era quasi sempre possibile praticare snorkeling. Tuttavia, al di fuori del villaggio turistico la vista cambia in maniera assai drastica: il Madagascar è l'ottavo paese più povero al mondo, perciò la maggior parte della popolazione è priva dei bene e servizi più essenziali: luce, acqua potabile, gas, sistema fognario. Viene spontaneo voler donare soldi, oggetti e vestiario alla popolazione, ma negli hotel si raccomandano di non dare denaro ai bimbi che cercano di vendervi qualsiasi cosa, perché in tal modo si incentiva il fatto di farli lavorare invece di mandarli a scuola. Piuttosto, meglio donare alle maestre delle scuole. Per quanto riguarda le escursioni di terra abbiamo visto gli alberi sacri della tribù Sakalava, le cascate sacre, il Mont Passot (il colle più alto dell'isola), il villaggio di Marodoka (in cui siamo stati accolti da un gruppo di bravissime danzatrici locali), il faro di Eiffel e la città di Hell-Ville con il suo imponente mercato delle spezie, meta finale per l'acquisto dei souvenir. Nelle due settimane di vacanza abbiamo sempre scelto di fare le escursioni organizzate dal resort e non dai beach boys, nonostante fossero il doppio più care. Questo perché quelle del resort sono sempre coperte da assicurazione e soprattutto, dopo aver sentito il triste racconto di chi era stato male uscendo a pranzo con loro, non ce la siamo proprio sentita di rischiare. Ovviamente nessuno in hotel vi giudica qualora sceglieste le guide del posto, ma sono in dovere di avvertirvi dei rischi che si possono correre. Per quanto riguarda il cibo, abbiamo sempre mangiato molto bene, ma i menù erano settimanali, perciò a partire dalla seconda settimana di vacanza, abbiamo consumato gli stessi piatti della prima. I pasti sono a buffet e a nostro avviso il loro cavallo di battaglia è il pesce alla griglia (da provare assolutamente il barracuda!). Ogni sera il villaggio propone serate di intrattenimento a tema, perciò c'è sempre qualcosa da fare! Siamo saliti sull'aereo del ritorno il 5 settembre con le lacrimucce agli occhi ...Abbiamo lasciato un pezzo di cuore in quella terra . E' stato un viaggio che ci ha fatto riflettere su quanto abbiamo la fortuna di possedere rispetto a tanta gente nel mondo...
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