Ciao ragazze, allora cercherò di essere riassuntiva per quanto possibile.
Allora mio marito é saltato fuori con una bomba delle sue. L'ennesima.
Premetto che (per farvi capire anche la mia situazione più che altro psicologica) : nasce il piccolo a novembre 2018, restiamo 9gg ricoverati perché alle 24 ore diventa cianotico: esami perfetti tutto ok, ci dimettono dicendoci "sarà un bimbo difficile ti annulerá, sarà un koala, non fatelo arrabbiare o piangere". In quei giorni a mio papà diagnosticano 2 tumori al cervello già avanzati, senza speranza. Tornati a casa il bimbo si dimostra da subito difficile e ad alto altissimo contatto. Mio marito che da subito collaborava un sacco, piano piano si fa da parte sempre di più e tutte mi dicevano che i maschi vanno in crisi perché pensano di non essere capaci ma recuperano quando poi il piccolo cresce. Mi entra in crisi anche con il lavoro, non gli va più bene, é stanco vuole cambiare. Siccome quando fa così mi va in nostalgia della famiglia (é Argentino non ha nessuno qui), per la festa del papà gli regalo un viaggio in Spagna da degli amici che però per lui son come un fratello /sorella. In estate mi rientra in crisi ma questa volta dicendomi che in casa qui non sta più bene,(siamo in una villetta bifamiliare, sotto c'è mia mamma ma lui non ha nessun problema con lei anzi), che lui vuole un giardino, si sente ospite, che se un domani mio fratello vuole vendere noi cosa facciamo. E un venerdì torna dal lavoro e mi dice "fammi il licenziamento, che mi hanno chiamato dalla Spagna per un lavoro prendimi un biglietto che vado" io ovviamente ero contrariata, la vedevo una cosa assurda con il bimbo così piccolo e mio papà terminale. La litigata serve a poco perché martella e martella che mi fa prendere il biglietto. Io so com'é, se non gli faccio spaccare la testa non si placa. Va, lavora tutto luglio, poi ad agosto lo raggiugno e lá facciamo una litigata esagerata perché lui continuava a chiedermi cosa facciamo e io gli ripetevo che la risposta doveva trovarla lui perché era lui quello in crisi con tutto non io. Da lì apriti cielo. Nei giorni successivi salta fuori che non si é trovato come pensava, che forse lì stiamo bene in ferie, e poi che il lavoro é più precario che in Italia. Torniamo a settembre insieme con l'obiettivo di lavorare per comprarci una casa nostra. Riesce ad entrare in un'azienda a novembre di pullman parastatale e lì tutto gasato: abituato a lavorare 12/13 ore, qui ne lavora 7. Contento che sta più con il piccolo. Io però continuo a far colloqui ma nessuno mi chiama. Nel frattempo muore mio papà 7gg prima di Natale. Da 3 sett fa é ritornata la sofferenza e il suo diemi "voglio riprovare in Spagna" al mio "io no, cioè basta" se ne va incavolato. Torna e nulla come se niente fosse. Un giorno esce con la storia che io non capisco, lui non sta bene, che facile parlare quando io ho tutti qui e io gli dico sinceramente che non riesco a fidarmi di una persona che vuole fare un passo così importante quando già l aveva fatto e mi ha detto "non mi trovo comw pensavo". Mágicamente non si ricorda di quella frase e pensa di non avermela detta. Ovviamente la discussione é stata più lunga e pensante ma cerco di tagliare. In sostanza, vuole andare in Spagna perché pensa che abbiamo più possibilità anche per prendere una casa che costano nettamente meno (ed é vero lo ammetto)... Ma io ho delle paure legate anche al fatto che il piccolo 15 mesi, lo vedo piccolo. Cioè le mie paure sono legate al fatto che io qui quotidianamente ho delle certezze per lui, tipo mia mamma che mi aiuta (cosa che lui non fa), tipo la sua educatrice dalla quale lui si lancia e mi saluta contento, la sua pediatra per me é un'ancora di salvezza, mi fido ciecamente... E io senza queste persone ora che non parla e non si esprime credo di non farcela, cioè sento di aver bisogno di loro. Gli faccio sempre un esempio a lui: se io trovassi lavoro lá, lui va al nido e si ammala cosa facciamo??? O io o tu devi rimanere a casa e secondo te il nuovo capo lo accetterebbe?? Sennò lo devi lasciare ai nostri amici che non lo conoscono e lui per com é fatto quando sta male non ci starebbe. Magari se fosse più grandino capirebbe che "la mamma deve lavorare tu stai con pinco pallino". Ora arrivo al punto: tralasciando mio marito che mi ha praticamente dato un out/out e io già solo per questo non andrei, ma mi sto mordendo la lingua x la famiglia..... Voi avete cambiato vita o vivete lontani da casa con un piccolo?!? Come la vivete e come vedetr queste mie paure??? Io non vorrei essere stanca e un po ko mentalmente e star prendendo peggio di quello che vedo questa sua decisione
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