Carissime, sabato abbiamo salutato l'ultimo anniversario da fidanzati. Vi racconto un po' com'è andata, o meglio, come mi sono sentita, perché la felicità va assolutamente condivisa 😊.
Sono passati tre anni da quando, una sera, un ragazzo e una ragazza si persero nelle luci del Natale veneziano. E perdendosi si ritrovarono.
Venezia è molteplice; prende la forma dell'anima che l'attraversa.Sa contenere la malinconia nella nebbia che avvolge le calli, dalle quali a sprazzi emergono sagome incerte di lampioni e merletti di stucco degli antichi palazzi.La fiera Repubblica Veneziana può essere il nulla del turista che l'attraversa senza badare, senza lasciarsi andare. È quel negozio di cineserie a buon mercato in cui si ricerca il ninnolo simulacro di una città che non esiste.Venezia sa custodire il cuore ardante degli amanti quando "nel cerchio di un anello" si giurano amore eterno sul Ponte di Rialto, a Punta della Dogana, nelle corti sconte... segue le loro fughe, si lascia navigare attraverso le bussole degli sguardi.Per ritrovarti a Venezia, che è la vita stessa, devi essere disposto a prenderti nelle braccia di qualcuno che possiede la tua stessa umanità.Per quei due ragazzi Venezia è il rinnovarsi dell'amore, è sublimare il suo dispiegarsi ripetendo il momento del primo bacio. E quando la scena si ripete l'acqua si alza, invade le calli, le salizade, le fondmenta. Nessuno se ne accorge ma tutto si ferma e gli amanti nuotano baciandosi nel blu lunare della laguna.La città non esiste più, "niente più niente al Mondo...🎶"...poi potrebbero essere seguiti un anello stupendo, un ristorante che non potevano permettersi (ma si sono concessi) e ottimo vino; del resto poco conta quando a condividere la luna si è in due.
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