Eccolo completo! Il testo l'ho composto con publisher per cui salvandolo le pagine non sono in ordine ma "fascicolate"! La prima pagina, quella dei ringraziamenti la firmeremo io ed il mio fm!
Carissimi tutti,
ciò che rende speciale certi momenti non è solo cosa si vive in quegli attimi, ma le persone che sono con te, insieme a te. Ciò che fa davvero speciale questo giorno, che per noi due è sicuramente importante, è la presenza di tutti voi, di chi amiamo di più in assoluto: la nostra famiglia, i nostri amici. Voi tutti che siete sempre nel nostro cuore come tesori oggi siete qui con noi a fare in modo che questa festa diventi qualcosa di assolutamente indimenticabile!
Grazie del regalo che ci fate
con la vostra amicizia,
la vostra gioia e la vostra partecipazione!
Grazie a tutti
per l’affetto di cui ci circondate!
Grazie di cuore!
Saluti ai presenti ed introduzione del Celebrante
RITO DELLA LUCE(parte iniziale)
Celebrante: Luisa raggiungimi per accendere la tua candela, simbolo della tua vita e del cammino che hai percorso fino ad oggi.
Celebrante: Marco raggiungimi per accendere la tua candela, simbolo della tua vita e del cammino che hai percorso fino ad oggi.
LETTURE PER GLI SPOSI
SONETTO 116
Non sia mai ch'io metta impedimenti al matrimonio di due anime fedeli;
amore non è amore se muta quando nell'altro scorge mutamenti, o se tende a recedere quando l'altro si allontana. Oh, no!
Esso è termine fisso che domina le tempeste e non vacilla mai; esso è la stella di ogni sperduta barca, il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza. Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra e rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce. Amore non muta in brevi ore e settimane,
ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio. Se questo è errore, e sarà contro me provato, allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.
(W. Shakespeare— poeta inglese)
L'AMORE NON E' GIA' FATTO SI FA
L'amore non e' già fatto. Si fa. Non e' un vestito già confezionato,
ma stoffa da tagliare, cucire. Non e' un appartamento 'chiavi in mano’, ma una casa da concepire, costruire, conservare e spesso riparare. Non e' vetta conquistata, ma partenza dalla valle, scalate appassionanti, cadute dolorose nel freddo della notte o nel calore del sole che scoppia. Non e' solido ancoraggio nel porto della felicità ma e' un levar l'ancora, e' un viaggio in pieno Mare, sotto la brezza o la tempesta. Non e' un 'si' trionfale, enorme punto fermo che si segna fra le musiche, i sorrisi e gli applausi, ma e' una moltitudine di 'si' che punteggiano la Vita, fra una moltitudine di 'no' che si cancellano strada facendo. Non e' l'apparizione improvvisa di una nuova Vita, perfetta fin dalla nascita, ma sgorgare di sorgente e lungo tragitto di fiume dai molteplici meandri, qualche volta in secca, altre volte traboccante, ma sempre in cammino verso il Mare infinito.
(M. Quoist— scrittore francese del XX secolo)
IL MATRIMONIO
Voi siete nati insieme, e dovrete sempre stare insieme.
Starete insieme quando le bianche ali della morte disperderanno i vostri giorni.
Sì, starete insieme anche nella memoria silenziosa di Dio.
Ma che ci siano spazi nel vostro stare insieme,
E che i venti del cielo danzino tra di voi.
Amatevi vicendevolmente, ma il vostro amore non sia una prigione:
Lasciate piuttosto un mare ondoso tra le due sponde delle vostre anime.
Riempitevi la coppa uno con l'altro, ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi a vicenda il vostro pane, ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate insieme e danzate e siate allegri, ma che ciascuno sia solo.
Come le corde di un liuto, che sono sole, anche se vibrano per la stessa musica.
Datevi il vostro cuore, ma non lo date in custodia uno dell'altro.
Perché solo la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
E state insieme ma non troppo vicini:
Poiché le colonne del tempio sono distanziate,
E la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.
(Kahlil Gibran—poeta libanese del XX secolo)
L’AMORE
Quando l’amore vi chiama seguitelo anche se le sue vie sono ardue e ripide e quando le sue ali vi avvolgeranno, abbandonatevi a lui anche se la sua lama, celata fra le sue penne,
vi può ferire e quando vi parla, credetegli anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord devasta il vostro giardino poiché come l’amore vi incorona, così vi crocifigge e come vi matura, così vi poterà e come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al cospetto del Sole così scenderà alle vostre radici,
le scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra. Come covoni di grano vi accoglierà in sé vi batterà finché non sarete spogli vi passerà al setaccio per liberarvi della pula vi macinerà fino all’ estrema bianchezza vi impasterà finché non siate cedevoli alle mani e vi consegnerà al suo sacro fuoco per diventare il sacro pane nei conviti dell’ Eccelso In voi tutto questo l’ amore compirà affinchè capiate i segreti del vostro cuore e in quella conoscenza possiate divenire
frammenti del cuore della vita ma se avrete timore e ricercherete soltanto
la pace e il piacere dell’ amore allora sarebbe meglio che copriste la vostre nudità
e oltrepassaste l’aia dell’amore nel mondo senza stagioni dove potrete ridere
ma non tutto il vostro riso e piangere, ma non tutte le vostre lacrime L’ amore non dona che sé stesso e nulla prende se non da sé stesso l’ amore non possiede, né vuole essere posseduto poichè l’ amore basta all’ amore. Quando amate non dovreste dire “Ho Dio nel cuore” ma piuttosto “Io sono nel cuore di Dio”E non crediate di indirizzare il cammino dell’ amore poiché sarà l’ amore, se vi riterrà degni, a condurvi. L’ amore non desidera che il proprio compimento Ma se amate e ardete di desideri, siano questi i vostri desideri: Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorre e intoni alla notte la sua melodia conoscere la pena della troppa tenerezza essere feriti dal vostro intendere l’ amore e sanguinare volentieri e con gioia svegliarsi all’ alba con cuore alato e rendere grazie per un altro giorno d’ amore riposare nell’ ora del meriggio e meditare sull’ estasi d’ amore rientrare a casa la sera colmi di gratitudine e addormentarsi con una preghiera sull’amato nel cuore e un canto di lode sulle labbra.
(Kahlil Gibran—poeta libanese del XX secolo)
L’ARTE DEL MATRIMONIO
La felicità nel matrimonio non è qualcosa che semplicemente accade
un buon matrimonio deve essere creato. In un matrimonio le piccole cose sono le più grandi … e non si è mai troppo vecchi per tenersi mano nella mano.
E’ ricordarsi di dire “ti amo” almeno una volta al giorno. Non è mai andare a dormire arrabbiati. E’ mai darsi per scontati l’un l’altra; perché le attenzioni non finiscano con la luna di miele, ma continuino giorno dopo giorno, negli anni.
E’ avere in comune valori e obiettivi. E’ stare in piedi insieme di fronte al mondo. E formare un cerchio d’amore che accoglie tutta la famiglia.
E’ fare le cose l’uno per l’altra, non per dovere o sacrificio, ma con spirito di gioia autentica.
E’ apprezzare con le parole, dire grazie con modi premurosi. Non è alla ricerca della perfezione nell’altro. E’ coltivare la flessibilità, la pazienza, la comprensione e l’ironia.
E’avere la capacità di perdonare e dimenticare e creare un ambiente in cui ciascuno può crescere. E’ trovare spazio per le cose dello spirito e della ricerca comune del bene e del bello. E’ stabilire un rapporto dove l’indipendenza, la dipendenza, e l’obbligo sono alla pari.
Non è solo sposare la persona giusta, è essere la persona giusta. E’ scoprire ciò che il matrimonio può essere, nel meglio.
E formare un cerchio d’amore che accoglie in tutta la famiglia
(Wilferd A. Peterson—scrittore americano del XX secolo)
RITO CIVILE
Celebrante: Sei tu Marco ....... e sei tu Luisa ......?
Sposi: Sì
Celebrante: Do lettura degli articoli 143, 144 e 147 del Codice Civile riguardanti i diritti ed i doveri dei coniugi che voi siete tenuti ad osservare e rispettare:
Articolo 143 Diritti e doveri reciproci dei coniugi
Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti ed assumono i medesimi doveri.
Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze ed alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.
Articolo 144 Indirizzo della vita familiare e residenza della
famiglia
I coniugi concordano fra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa.
A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato.
Articolo 147 Doveri verso i figli
Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l"obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle aspirazioni dei figli.
RITO DEL MATRIMONIO
Celebrante:
Marco vuoi tu prendere in moglie Luisa qui presente ed amarla ed onorarla finché morte non vi separi?
Sposo: Sì
Celebrante:
Luisa vuoi tu prendere in marito Marco qui presente ed amarlo ed onorarlo finché morte non vi separi?
Sposa: Sì
Celebrante: I testimoni hanno sentito?
Testimoni sposa: Sì
Testimoni sposo: Sì
SCAMBIO DEGLI ANELLI E PROMESSE
Celebrante:
E’ giunto il momento dello scambio degli anelli. La fede è lo stesso anello che fin dall'antichità ha celebrato il rito del matrimonio rappresentando amore e fedeltà.
Si indossa all'anularesinistro dove passa, secondo un'antica leggenda, la "Vena Amoris" collegata direttamente con il cuore.
Celebrante:
Luisa e Marco mi hanno espresso il desiderio che questi anelli passino nelle mani dei compari di anello, dei testimoni e dei familiari.Per ciò tenete gli anelli in mano per un attimo, riscaldateli con il vostro l’Amore ed esprimete in silenzio un desiderio o una preghiera per la coppia, che li porterà verso un matrimonio luminoso e duraturo.
Marco: Luisa con questo anello io ti sposo.
E il vero amore può nascondersi, confondersi,
ma non può perdersi mai.
Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai
Luisa: Marco con questo anello io ti sposo.
Così non ci lasceremo mai neanche se muoio e lo sai.
RITO DELLA LUCE (parte finale)
Celebrante:
Ora gli sposi novelli mi raggiungano per concludere la cerimonia.
All’inizio della celebrazione avete acceso ognuno una candela, simbolo della vostra vita, del vostro cammino che, dopo varie peripezie, vi ha fatto incontrare. I vostri cammini si sono talmente intrecciati che siete giunti al mio cospetto per unirvi in matrimonio.
Da oggi i vostri cammini saranno un unico cammino nella cattiva e nella buona sorte.
Ora con le candele che avete acceso quando siete arrivati accendete quest’unica candela, simbolo dell’inizio del vostro nuovo cammino insieme.
Lettura di accompagnamento
Adesso la pioggia non vi bagnerà più,
perché sarete riparo l'uno per l'altra.
Adesso non sentirete più freddo,
perché vi riscalderete l'un con l'altra.
Adesso non vi sentirete più soli, perché sarete compagnia l'uno per l’altra.
Adesso siete due persone, però ci sono tre vite davanti a voi, la vita di Luisa, di Marco e di voi due.
Adesso andate nella vostra casa e iniziate la vostra vita insieme. Che bellezza vi circondi nel viaggio davanti e per il futuro, che allegria diventi il vostro compagno fino al posto dove il fiume incontra il cielo, e che i vostri giorni insieme siano buoni e lunghi su questa terra."
LETTURA DEGLI ARTICOLI E FIRME
Celebrante:
Ed ora procediamo con la lettura dell’Atto di Matrimonio
Avanti a me Riccardo Maria di Gasparro, vestito in forma ufficiale, sono personalmente comparsi: Marco.......... e Luisa .........., entrambi residenti a Roma e cittadini italiani, i quali mi hanno richiesto di unirli in matrimonio, a questo effetto, mi hanno presentato il documento sottodescritto e dall' esame di questo nonché di quelli già prodotti all' atto della richiesta delle pubblicazioni i quali tutti muniti del mio visto, inserisco nel volume degli allegati a questo registro risultandomi nulla ostare alla celebrazione del loro matrimonio. Ho letto agli sposi gli articoli 143, 144, 147 del Codice Civile e quindi ho domandato allo sposo Marco se intende prendere in moglie la qui presente Luisa e a questa se intende prendere in marito il qui presente Marco, ed avendomi ciascuno risposto affermativamente a piena intelligenza anche deitestimoni sotto indicati, ho pronunziato in nome della legge che i medesimi sono uniti in matrimonio. A questo atto sono stati presenti sei testimoni, per la sposa Irene Mezzacapa, nata a Roma e residente a Roma, Paolo Mezzacapa, nato a Roma e residente a Roma, e Cecilia Ferrazza, nata a Roma e residente a Roma.
Per lo sposo Alessio Barone, nato a Palermo e residente a Palermo, Sergio Paterna, nato a Palermo e residente a Palermo ed Alessio Vaglica, nato a Palermo e residente a Palermo.
Gli sposi alla presenza degli stessi Testimoni hanno dichiarato di scegliere il regime della comunione dei beni a norma dell’articolo 162 secondo comma del Codice Civile.
Il presente atto viene letto agli intervenuti i quali lo sottoscrivono.
FIRME
Conclusione
L' ISOLA DEI SENTIMENTI
C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere ... così come tutti gli altri, incluso l'Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?" "Non posso, c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te." L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello: "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?" "Non ti posso aiutare, Amore...", rispose l'Orgoglio, " Qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca". Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto: "Tristezza ti prego, lasciami venire con te" "Oh Amore", rispose la Tristezza, " Sono così triste che ho bisogno di stare da sola". Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando.
All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me". Era un vecchio che aveva parlato.
L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò.
L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato? "
"E’ stato il Tempo", rispose il Sapere.
"Il Tempo?" si interrogò l'Amore "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?" Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".
(Nazim Hikmet )
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