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Vanessa
Rovigo

Qualche precisazione di tipo legale....

Vanessa, il 2 Dicembre 2010 alle 16:34 Pubblicato in Organizzazione matrimonio 0 9

Da qualche anno (precisamente dal 28 novembre 2005), la Chiesa ha introdotto alcune importanti novità in merito alle modalità con cui può essere svolto il matrimonio religioso.

Sulla base di quanto deciso dalla Conferenza Episcopale Italiana, gli sposi che decidono di sposarsi in chiesa possono scegliere tra tre modalità distinte di cerimonia:

  • il matrimonio in chiesa tra credenti praticanti
  • il matrimonio in chiesa tra cristiani che “non hanno maturato un chiaro orientamento cristiano” o “una piena appartenenza alla Chiesa”
  • il matrimonio in chiesa tra un soggetto cattolico ed uno ateo (non battezzato)

A seconda della scelta degli sposi, la cerimonia nuziale vedrà la presenza di alcune fasi specifiche: laddove la prima tipologia di matrimonio segue fondamentalmente l’iter classico, le altre due risultano meno incentrate su riferimenti di tipo religioso (sacramenti, ad es.) e focalizzate sulle letture.

Una modifica significativa al rito del matrimonio introdotta dalla CEI riguarda proprio l’atto con cui i due sposi si giurano eterna fedeltà: alla classica formula “prendo te come mia sposa/sposo” si sostituisce la formula “accolgo te come mia sposa/sposo”. Un cambiamento dal chiaro valore simbolico, che evidenzia come ciascuno dei due sposi consideri l’altro un “dono”, piuttosto che qualcosa da possedere.

 

Qualora gli sposi scelgano di celebrare il loro matrimonio secondo il rito religioso, oltre ai https://www.matrimonio.com/documenti.htm necessari per il https://www.matrimonio.com/formalità_matrimonio_civile.htm, vanno inoltre richiesti alcuni certificati specifici relativi al matrimonio canonico.

1. Per prima cosa, è necessario che gli sposi si procurino il Certificato di battesimo in carta semplice, da richiedere presso la Chiesa in cui, è stato celebrato il Primo Sacramento battesimale. Questo documento che, viene di solito rilasciato immediatamente, ha la durata di 6 mesi.
Il medesimo, d’altra parte, potrà anche essere sostituito da una dichiarazione resa da un testimone o dal giuramento formale del subendo qualora abbia ricevuto il battesimo in età adulta.
Sono riconosciuti validi, per la celebrazione del rito nuziale secondo il rito religioso, i battesimi celebrati nella Chiesa e Comunità ecclesiale ortodossa, valdese, metodista, battista, luterana, anglicana e quelli amministrati in nome della S.S. Trinità;
- non sono viceversa validi i battesimi dei Testimoni di Geova e dei Mormoni , in quanto privi dell’essenziale riferimento trinitario.

Il certificato di battesimo dovrà quindi contenere eventuali annotazioni inerenti alle adozioni, ad altro matrimonio precedentemente celebrato e alla relativa ed eventuale dichiarazione di nullità di precedente matrimonio

2. Certificato di cresima:
 Tale certificato, deve essere rilasciato (su richiesta) dalla parrocchia dove, a suo tempo, il richiedente abbia ricevuto il sacramento; nell’eventuale impossibilità di produrlo, potrà essere comunque sostituito con una dichiarazione giurata da parte dell’interessato. In ogni caso, è attualmente prevista la possibilità di ottenere, previa richiesta al proprio parroco, un unico certificato c.d. “uso matrimonio” cui sia puntualmente indicata la data del Battesimo, quella della Cresima, l’inesistenza di precedenti vincoli matrimoniali e, più in generale, la certificazione dalla quale risulti, inequivocabilmente che il soggetto richiedente “…è, in buona sostanza,un cristiano degno” (&hellipSmiley winking.


3. Certificato di “Stato libero ecclesiastico”:
Tale certificato ha la funzione di attestare che il richiedente non abbia già, in precedenza, contratto matrimonio secondo il rito religioso; solitamente, esso viene richiesto nel caso in cui uno dei due sposi abbia dimorato, dopo il sedicesimo anno d’età, per un periodo superiore ad 1 anno, fuori dalla diocesi. Anche questo documento tuttavia, può essere agevolmente sostituito con un giuramento dell’interessato dinnanzi al parroco e ad alcuni testimoni.

4. Attestato di frequenza ai corsi di preparazione al matrimonio:
 Il corso di preparazione ecclesiastica per la celebrazione del matrimonio religioso è obbligatorio, ed ha quale scopo principale, quello di preparare i futuri sposi alla vita coniugale; ha una durata che può variare dai 4 ai 6 mesi (a discrezione della Diocesi di appartenenza), e deve inoltre essere integrato da una maggiore frequentazione alla Messa domenicale da parte dei futuri sposi che, in tal modo, si renderanno senz’altro più partecipativi in relazione al loro ingresso spirituale nel mondo della Chiesa.

5. Rilascio della richiesta di pubblicazione alla Casa comunale:
Una volta prodotti tutti i documenti richiesti, il parroco della Chiesa di appartenenza di uno dei due sposi, dopo un informale colloquio chiarificatore per accertare la libera e serena con sensualità dei due nubendi al matrimonio e, dopo aver verificato i requisiti previsti dalla Chiesa in relazione alla fondata convinzione, da parte dei futuri sposi circa l’unione indissolubile che deriva dall’unione spirituale che consegue alla celebrazione secondo il rito ecclesiastico nonché, lo scopo precipuo della medesima unione che riamane, inequivocabilmente, quello della procreazione, rilascerà la “richiesta di pubblicazione alla casa comunale”. Trascorsi quindi gli 8 giorni consecutivi, comprendenti 2 domeniche successive e 3 giorni di deposito, viene a questo punto rilasciato dal Comune il Certificato di avvenuta pubblicazione che verrà consegnato al parroco da una delle due Chiese di appartenenza, il quale provvederà alle pubblicazioni matrimoniali anche nella parrocchia dell’altro sposo.

6. Nulla osta ecclesiastico: (da richiedere al Vicariato)
 è un documento che va richiesto nel caso in cui il matrimonio verrà celebrato in una Chiesa diversa da quella cui appartengono entrambi gli sposi. Al parroco della Chiesa prescelta, dovranno essere consegnati anche il certificato civile di avvenute pubblicazioni e lo stato dei documenti ( autenticato dalla Curia per il matrimonio che verrà celebrato al di fuori della Diocesi) che consiste in un certificato rilasciato dal parroco che ha personalmente provveduto alle pratiche del matrimonio.


7. Certificato di consenso religioso alle nozze:
 Raccolti definitivamente tutti i documenti richiesti, gli sposi vanno a colloquio dal parroco della Chiesa nella quale si celebreranno le nozze che rilascerà loro il documento del “consenso religioso”, confermando così la data delle nozze.

8. Per quanto riguarda il regime delle “eccezioni”, valgono tutte le regole previste per il rito civile:
• Nel caso di Annullamento del precedente matrimonio da parte del Tribunale Ecclesiastico (Sacra Rota), si dovrà produrre la copia integrale dell’atto di matrimonio precedente con l’annotazione che certifichi l’efficacia nello stato italiano della Sentenza del Tribunale Ecclesiastico.
 
• Nel caso di Matrimonio misto (cioè tra persone di religione diversa ma,entrambe battezzate nel nome della S.S. TrinitàSmiley winking, si può procedere alla celebrazione con la licenza dell’Ordinario dopo che il nubendo cattolico abbia ufficialmente sottoscritto davanti al parroco la “dichiarazione di essere pronti ad allontanare i pericoli di abbandonare la Fede e la promessa che i figli siano battezzati ed educati secondo i canoni della Chiesa cattolica”.

• Nel caso invece di Matrimonio “interreligioso” (altrimenti detto “di disparità di culto&rdquoSmiley winking vale a dire, celebrato tra due cattolici appartenenti a religioni non cristiane e, quindi, non battezzati, oltre alla dichiarazione prevista per il “Matrimonio Misto”, occorre inoltre ottenere dall’Ordinario la “Dispensa dall’impedimento di disparità di culto”.

• Nel caso di Matrimonio tra un cattolico ed un mussulmano è obbligatoria l’ “Autorizzazione dell’Ordinario”.

• La Chiesa cattolica, infine, può autorizzare e, quindi celebrare, il matrimonio “con” o “tra” minorenni, ma questo avrà valore solo per la Chiesa prendendo il nome di “Matrimonio canonico”. Soltanto una volta raggiunta la maggiore età gli sposi potranno conclusivamente regolarizzare la loro posizione con lo Stato.

Sia per il Matrimonio civile che per il Matrimonio religioso, la legge richiede unicamente che i testimoni di nozze siano maggiorenni. I testimoni di nozze, però, rivestono un ruolo fondamentale durante l’atto della celebrazione del matrimonio con il rito cristiano cattolico, in quanto incaricati di attestare la celebrazione del matrimonio devono anche possedere i seguenti requisiti: capacità (con questo termine la Chiesa intende l’uso della ragione), certificato di Battesimo, certificato di Cresima e appartenenza alla Chiesa Cattolica, di conseguenza non sono ammesse convivenze e/o divorzi o separazioni in quanto non ammessi dalla stessa. Unica eccezione se il matrimonio dell'eventuale testimone sia stato annullato dalla Sacra Rota e quindi non più valido.I testimoni attesteranno simultaneamente l’atto di Matrimonio e i loro nomi verranno trascritti sul Registro di Matrimonio

Secondo l’articolo 1108 del Codice di Diritto Canonico, è necessario che vi sia un minimo di due testimoni per ogni parte (uno per lo sposo ed uno per la sposa). Non vi è un limite massimo per il numero dei testimoni di nozze: ciò dipende dalle regole o dalle usanze della chiesa scelta per celebrare le nozze, in ogni caso i documenti vengono richiesti solo a due, non a tutti.

Spero non ci siano più dubbi...

9 Risposte

Ultime attività da Antonio, il 19 Febbraio 2018 alle 18:44
  • Antonio
    Sposo Novello Maggio 2018 Avellino
    Antonio ·
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    Sto frequentando il corso prematrimoniale e, affrontando l'argomento dei testimoni, mi è stato fatto notare che qualora, tra i futuri sposi, si dovesse scegliere la comunione di beni i testimoni possono essere due; se si dovesse scegliere, invece, la divisione dei beni allora i testimoni dovranno essere obbligatoriamente quattro (due per ognuno). Sinceramente è una cosa che mi giunge nuova.....e della quale non ho trovato riscontro nemmeno nel codice di diritto canonico.

    Qualcuno mi può essere di maggior aiuto?

    Grazie mille

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  • F
    Sposa Precisa Settembre 2016 Reggio Calabria
    Federica ·
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    Anch'io sapevo questa cosa... Ci siamo prima informati con un parroco, perché tra i testimoni avremo un evangelista e quindi non è né battezzato né cresimato..E ci è stato detto che non è un problema perché il testimone ha solo un ruolo giuridico... Smiley smile
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  • Roxxane
    Sposa VIP Agosto 2015 Cosenza
    Roxxane ·
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    Grazie...topic utilissimo
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  • Laura
    Sposa Abituale Settembre 2015 Ferrara
    Laura ·
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    Molto utile, l unica cosa che forse non è corretta (oppure ogni parroco la modifica a suo pensiero) é la parte riguardante i testimoni: Il mio parroco mi ha spiegato che non importa che siano battezzati, potrebbero essere anche atei o musulmani, perché devono solo confermare (testimoniare) la nostra volontà di sposarvi. Diverso sarebbe nel caso di madrina e padrino per un battesimo. Infatti io ho fatto da testimone a un amica anche se convivo e ho una bimba. E una delle mie testimoni é atea.
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  • Valentina
    Sposa Abituale Settembre 2015 Roma
    Valentina ·
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    Una domanda: se non conoscessi la chiesa in cui mi sono battezzata e cresimata? Esiste una posto dove ritirare entrambi i certificati? Grazie
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  • F
    Super Sposa Agosto 2015 Verona
    Francesca ·
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    Molto utile! Grazie!
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  • Federica
    Super Sposa Maggio 2015 Caserta
    Federica ·
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    Buongiorno..grazie mille per il dettagliato resoconto! Ho preso immediatamente nota poiche non è che avessi capito molto come me lo aveva spiegato il mio parroco!
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  • Claudio
    Sposo Novello Giugno 2015 Verbania
    Claudio ·
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    Buongiorno a tutti.

    In alto, Vanessa cita:

    • il matrimonio in chiesa tra un soggetto cattolico ed uno ateo (non battezzato)

    A questo non fa seguito con dettagli in merito alla possibilita' di svolgere tale matrimonio e quali procedure richiede, incluso il corso pre-matrimoniale.

    Il mio caso vede me, cattolico, italiano con doppia cittadinanza (italiana e australiana) e la mia fidanzata, atea, cinese d'origine, ma ora cittadina australiana. Sappiamo cosa fare al livello di documentazione civile con il consolato italiano qui in Australia, ma se volessimo celebrarlo in chiesa con rito cattolico, cosa dovremmo fare? Parlando con vari sacerdoti, sia qui in Australia che in Italia, che chi dice si, chi dice no?!

    Qualcuno ne sa qualcosa di piu'?

    Grazie mille Smiley smile

    Claudio

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  • Gaia
    Sposo TOP 0000 Udine
    Gaia ·
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    Contribuisco con il link sulla sezione relativa alla burocrazia del matrimonio

    https://www.matrimonio.com/articoli/burocrazia-del-matrimonio--t12

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