Buongiorno a tutte,
ho deciso di aprire questo topic oggi, dopo quasi tre settimane dall'intervento, per condividere con voi la mia esperienza, sperando che questo post sia utile a tutte.
Premetto che non sono mai stata molto puntuale, ma da quando ho perso peso il mio ciclo si è regolarizzato, anche se mai di 28 giorni, nn potevo lamentarmi. Purtroppo durante i preparativi ho ripreso parecchi chili persi a causa dimolto dispiaceri quindi il mio ciclo si è un po' alterato.
Il 2 agosto, a una settimana di ritardo secondo i miei calcoli, faccio un test di gravidanza (so di essere stata fretolosa, ma lavorando in cassa avevo necessità di saperlo presto), il test è positivo. Faccio le beta e sono basse. Le ripeto dopo 3 giorni e sono salite ma da 199 a 251. Sento la ginecologa, anche perchè avevo piccole perdite marroncine, e lei mi rassicura che le beta sono non indicative e perdite marroni, se non abbondanti, sono normali. Mi prescrive il Prefolic e mi da appuntamento per il 29 agosto a 9+3.
Siamo al 7 agosto in tutto ciò. L'8, dopo essere andata in bagno, inizio ad avere fitte al fianco sinistro, non insopportabili ma persistenti. Le attribuisco alla spesa fatta con mio marito il giorno prima e resto a riposo per due giorni. Mi sento meglio, rinvigorita e decido che per non rischiare al lavoro mi sarei messa in malattia a partie dal venerdì, i miei capi d'accordo con me. Le perdite non sono cessate ma restano marroni.
Giovedì 10 dopo cena mi metto sul divano con la dolce metà a guardare un telefilm quando sento di dover andare in bagno. Appena mi alzo al divano mi viene una fitta al fianco dolorosissima, dopo aver liberato lo stomaco è anche peggio, non trovo posizione a letto, mi manca anche il fiato dal dolore. Dopo circa 45 minuti si calmano i dolori e prendo sonno fino alle 2:38 del mattino. Mi alzo per fare pipì e ho sangue nelle urine. Andiamo al pronto soccorso dove resto non visitata fino alle 5:20, ecografia transvaginale, diagnosi: GEU sinistra. Faccio le analisi e mi dicono di restre digiuna e senza bere perchè potrebbero dover operare d'urgenza.
Tralasciando il fatto che mi danno il risultato delle analisi dopo le 9 del mattino dalle 5:30, mi sono sentita devastata. Sia io che mio marito sentivamo infondo infondo che la gravidanza non sarebbe andata bene, ma non ce lo siamo detti, quando il responso è arrivato ci siamo sentiti soli e smarriti. Ho mantenuto la calma per tutto il tempo, ho accettato le beta che erano arrivate a 900 e ho ascoltato con calma tutto quello che mi hanno detto i medici: la sacca ancora vuota perchè ero indietro avendo ovulato tardi, ma era già di 2 cm e la tuba era anneggiata. La scelta era tra ricoverarmi e aspettare in due giorni l'andamento delle beta (che se fossero aumentate mi avrebbero portata a rischio emorragia interna) o operarmi subito. La tuba non sarebbe cmq stata sana e loro consigliavano di asportarla per evitare danni futuri. Così quasi sola prendo questa coraggiosa decisione. Pongo le domande giuste: "Potrò avere ancora figli? Posso evitare una prossima GEU? Cosa succede se la tuba non viene asportata?".
Mio marito era a casa a prendermi camicia da notte e l'occorrente per l'ospedale, mia zia era a casa bloccata con nonna malata e mia madre al lavoro. Si è limitata a chiedermi SE volevo che
venisse in ospedale e di avvisarla se avessi deciso di operarmi. I miei cognati sono rimasti con me, terrorizzati ma cercando di darmi coraggio. Alle 12:00 circa mi portano in sala operatoria, esco alle 15:30 ma perchè sono allergica a tanti medicinali e ho perso molto tempo con l'anestesista. 4 punti in laparoscopia e domenica ero già a casa.
Ho avuto perdite fino a mercoledì, a volte più abbondanti e dense, altre volte meno, venerdì 25 dopo un mese dall'ultimo rapporo abbiamo fatto l'amore ed è stato bellissimo ma strano perchè avevo ancora i punti e temevamo si staccassero.
Ieri ho fatto la visita ginecologica, al ps avevo trovato il mio medico quindi sapeva già la situazione, ed è andato tutto bene. Mi ha dato degli intergartori di acido folico per curar l'ovaio destro tendenzialmente policistico e mi ha detto di riprovare tra un paio di mesi.
Inutile dire che abbiamo molta paura, ma vogliamo tanto un bambino e proveremo appena possibile.
L'aspetto psicologico di questa vicenda è molto importante. Mi sono sentita arrabbiata, furiosa con Dio e col mondo, mi sono sentita inutile e incapace di dare un figlio a mio marito. Lui mi ha rassicurata, mi ama così tanto che non gli importa dei figli. Mi ha detto: "Ne avremo altri, mi dispiace aver perso questo, ma di te ce n'è una sola e non voglio perderti". Ha fatto di tutto per farmi sentire donna, viva e per non farmi sentire in colpa.
Il mio consiglio è di non farvi prendere dal panico, di affrontare tutto con vs marito accanto e non perdere la speranza. Non auguro a nessuno di passare una cosa del genere, sia dal punto di vista fisico del dolore che a quello psicologico della perdita.
Un abbraccio a tutte e in becco alla cicogna!