Ecco la ricostruzione dell'abito da sposa "argento lilla" di Grazia Deledda, che sposò l'11 gennaio 1900 Palmiro Madesani. Come si vede, l'abito non era bianco ma di un colore delicato e luminoso, realizzato in taffetà di seta ornato di pizzo e fittamente ricamato di perline che l'avrebbero reso "scintillante".
Un abito lussuoso, come scrivono le esperte che l'hanno realizzato, a cui erano abbinati guanti e cappellino, accessori indispensabili di una donna sposata, oltre che di una scrittrice già affermata. E' probabile che l'abito originale non si sia conservato perché Grazia lo riutilizzò per occasioni particolari, finché la moda non cambiò.
Insomma anche allora c'erano donne che preferivano un abito elegante all'abito bianco che noi immaginiamo, e che del resto a quei tempi veniva considerato necessario solo per le spose giovanissime, sotto i 25 anni.
E' bello pensare che il matrimonio di Grazia Deledda fu felice e durò fino alla morte di lei, trentasei anni dopo. Suo marito Palmiro, che non era sardo ma veniva da un paese in provincia di Mantova, era affascinato dal suo talento di scrittrice e la sostenne concretamente nella sua attività, diventando il suo agente letterario. Ebbero due figli, Sardus e Francesco