Il mio matrimonio aveva tutti i presupposti per essere il giorno più brutto della mia vita: avevamo organizzato a distanza, conoscendo i fornitori prevalentemente per passaparola; c’erano tanti (troppi) dissapori in famiglia e fare i tavoli evitando le guerre puniche é stato un incubo, soprattutto con i parenti che non decidevano se sarebbero venuti fino al giorno prima; fm aveva la febbre ed era triste perché metà dei suoi invitati gli hanno dato buca; mia nonna ha deciso di lasciarci giusto in quella settimana, e mentre io mi barcamenavo tra il funerale e l’accoglienza degli ospiti che venivano da fuori, dovevo anche preoccuparmi per gli sfoghi cutanei da stress.
Perché vi racconto tutto questo? Leggo spesso di sposi in difficoltà ed amareggiati perché ricevono disdette e si ritrovano in pochi. É successo anche a noi: siamo partiti con 140 e siamo arrivati in sala in 63. Ma é stato propio grazie a quelle 63 persone che io sono riuscita a godermi il nostro giorno. Non penso avrei retto il parente di ventesimo grado che non avrebbe saputo se farmi le condoglianze o gli auguri, né l’ “amico” pronto a creare problemi per qualsiasi scemenza. Salvo piccole eccezioni che si contano sulle dita di una mano, chi doveva esserci, c’era.
Il primo amico ha attraversato tutta la penisola per essere presente, é arrivato il giorno del funerale e quando ha saputo della situazione ha fatto in modo di portarci tutti a cena: io e fm, i miei, mia suocera e le mie testimoni, asciugando un po’ le lacrime della giornata.
Gli amici ed i parenti stretti che sono arrivati il giorno prima da fuori regione mi hanno dato un abbraccio che valeva più di mille parole e hanno dato una bella botta di vita all’aperitivo di benvenuto della sera prima, armonizzandosi perfettamente pur non essendosi mai visti (per la maggior parte)
Venerdì alla cerimonia erano tutti in lacrime (di gioia), ma appena usciti dalla chiesa é stata un’esplosione di gioia e giubilo: i fornitori mi hanno fatto complimenti per la disponibilità e l’organizzazione degli invitati e gli ospiti si sono complimentati per la professionalità dei fornitori. Nessuno ha creato problemi per il caldo, per la mezz’oretta di strada, per l’oretta di attesa, per il cibo, o per alcunché. É andato tutto liscio e ce la siamo davvero goduta. E la nonna di sicuro si è divertita da lassù.
E la gente “esclusa”? Niente: chi non è venuto (sempre con le poche eccezioni di prima) non ci ha ancora fatto neanche gli auguri via WhatsApp o Facebook; i parenti lontani a cui “bisognava” mandare almeno la partecipazione non ci hanno fatto neanche le condoglianze (ed erano parenti da parte di mia nonna eh) figuriamoci gli auguri. Ci aspettavamo qualcosa? Dagli ultimi onestamente sì, almeno un telegramma, ma il fatto che non sia arrivato mi ha dato ragione: noi non dobbiamo niente a nessuno, soprattutto se sono persone che non hanno sentimenti. Eravamo 63 ed ora sappiamo che nella nostra vita queste persone ci sono state, ci sono e ci saranno; tutti gli altri potranno (in base ai casi) essere piacevoli compagnie, ma di certo non saranno mai più un problema perché se e quando avremo un figlio, non mi sentirò in dovere di comunicarlo all’ “Amico” che pensa solo a sé, se mia sorella si sposerà non sarà costretta a mandare la partecipazione alla zia eremita, se (si spera il più tardi possibile) verrà a mancare qualche parente lo saprà solo chi fa attivamente parte della sua vita. Il matrimonio è un bel banco di prova, per gli altri ma soprattutto per noi, perché è importante avere le persone giuste accanto per supportarci nei momenti di stress, ed è una cosa che difficilmente possono fare 250 invitati. Quindi non sentitevi in dovere di invitare qualcuno solo “perché sì” o perché “Tizio mi aveva invitato” (salvo poi non sentirvi da 5 anni) o perché “i miei ci tengono”. Sono tutte cavolate. Tanto il matrimonio è un atto pubblico, se qualcuno non invitato lo viene a sapere e vuole farvi un pensiero (materiale o solo di auguri) lo farà a prescindere e se viceversa qualcuno “si offenderà” per non essere stato invitato, avrà tutto il tempo per riflettere sul perché è sul per come. Nulla è dovuto e se le persone non fanno attivamente parte della vostra quotidianità (anche a distanza) difficilmente faranno parte del vostro futuro. Scegliete bene le persone con cui vale la pena avere foto indelebili del vostro giorno più bello 😘 e pensate a viverlo
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