Titolo della storia: Ironia della sorte.
Trama:
Muore il mio amico, crollo psicologicamente.Mi rialzo, cerco di star vicina alla mia amica, ma appena ci provo sprofondo nuovamente in attacchi di panico.La allontano di nuovo…. Grazie all’amore di mio marito, recupero la lucidità e capisco che stanno succedendo troppe cose e troppo in fretta. Mi precipito in ospedale, e vado a trovare mia cugina che ha appena partorito..Voglio essere la prima a vedere il piccolo, ho seguito tutta la gravidanza, e provo una gioia incontenibile. Vita e morte mi regalano due emozioni totalmente opposte nel giro di poche ore. Sto ancora male,per non dire peggio.
Ma da quando ho visto quel bambino c’è un pensiero fisso che mi spinge ad andare avanti….. E’ piccolo, indifeso, è il dipinto di sua madre anche se ha gli occhi della nostra nonna. Un figlio mio e di mio marito chissà come sarebbe? Come sarebbero i suoi tratti? Lo disegno con l’immaginazione e quasi mi sembra di vederlo….Ecco…..Ho appena ritrovato un pensiero felice e mi sento come Peter Pan. Senza un pensiero felice,non volo. Mi tengo stretto quel pensiero, perché mi servirà.
Finale: Non c’è ancora. Intoppi su intoppi.
L’Isee che non arriva in tempo e ci fa perdere la convenzione, i farmaci prescritti male dal medico curante….Al 99% questa stimolazione si conlude con un nulla di fatto, e ancora una volta si posticipa….Fine Ottobre o Novembre……
Critica: Tanto io sono forte. Tanto prima o dopo non farà differenza, abbiamo rimandato a Luglio,poi ad Agosto e così via….ma si…..sono solo mesi.Nessuno sa però cosa gira nella testa di una persona in quei mesi, e quali sentimenti si alternano.
Una mattina penso “sto bene anche senza figli”, e convivo un po’ con la mia condizione, la accetto….La mattina seguente invece no. Vince la mia testardaggine e inizio a farmi le dovute domande.
.Perchè il destino si accanisce con noi, se stiamo accettando umilmente ciò che ci ha riservato?
Non sono una di quelle che se la prendono con Dio, quando tutto va male. Non credo alle gravidanze miracolose, perché nel momento in cui ci crederò avrò bisogno di una nuova spiegazione….. “perché a te si, e a me no?”. Credo che miracolo e botta di fortuna siano due cose diverse. Dio può solo darci la forza necessaria per affrontare ogni ostacolo… Non invidio mai i bambini o i positivi delle altre, ma piuttosto invidio la loro tranquillità. Quella consapevolezza che anche se non arriva subito, è comunque tutto ok. Cerco di evitare che il marcio mi contamini e mi renda una brutta persona. Eppure, nonostante ciò….Il destino si accanisce sempre con noi.
Arriviamo alla fine del tunnel e scopriamo che l’uscita era sbagliata, dobbiamo tornare indietro…trovarne un’altra. Non vi dico quanto sono stanca, penso lo abbiate già intuito. Vorrei mollare, ma continuo a ripensare al mio pensiero felice, ed è lui che mi tiene vigile e lucida.