Prosegue il nostro viaggio attraverso le tradizioni e le regole di buone maniere per i matrimoni, e oggi vorrei dedicare un intero capitolo al protagonista indiscusso delle nozze: LO SPOSO. Molte di voi signore avranno pensato che il protagonista indiscusso del matrimonio fosse il vostro abito, non fate le finte tonte perché lo so; invece voglio ribadire la fondamentale importanza dello sposo, spesso messo da parte per fare spazio alla sposa.
Perciò oggi parliamo di lui, e di alcune delle regole che lo riguardano.
E anche questa volta vorrei cominciare dal bouquet. In molti si staranno chiedendo cosa c’entri il bouquet con lo sposo, ignorando che il bouquet in realtà è di pertinenza più dello sposo che della sposa: esso è infatti, da galateo, l’ultimo dono da fidanzato che l’uomo porge alla sua bella. Per tradizione dovrebbe persino sceglierlo lui stesso personalmente, ma ad oggi cinsi limita a farlo recapitare a casa della sposa mentre è ancora intenta nei preparativi, o in alternativa il futuro marito può decidere di attenderla sul sagrato della chiesa per porgerglielo non appena giungerà; in questa particolare occasione la sposa può scegliere dal bouquet il fiore più bello, estrarlo, e appuntarlo al bavero della giacca del proprio uomo per poi incamminarsi assieme a lui attraverso la navata. Ed è in questa situazione che entra in gioco un’altra regola di galateo fondamentale per la figura dello sposo: porgere sempre il braccio/la mano alla propria sposa, non solo per esserle di supporto in quella passeggiata (spesso resa faticosa da velo, strascico, tacchi e compagnia cantante) ma a ogni passo della vita, da quel momento in avanti.
Un’altra bella tradizione è quella che lo sposo scriva alla sposa una lettera, da farle recapitare prima della cerimonia, in cui esprima tutto il proprio amore: personalment posso assicurarvi che non potrei desiderare nulla di più per quel giorno, e spero che il mio futuro marito lo faccia senza che debba chiederglielo io; da parte mia gli ho già scritto qualche riga per quel giorno, e da mesi la modifico, la integro, la sistemo, di modo che racchiuda in sé tutta l’essenza di questo percorso, fino a quel giorno… ma questa è un’altra storia.
Torniamo ora ai nostri sposi, e passiamo alle regole per ciò che concerne il look. Il galateo offre allo sposo una scelta limitata per quanto riguarda il taglio dell’abito, sono consentiti l’abito classico a due o tre pezzi (ma è rigorosamente vietato il doppio petto), il tight e per la gran sera il frac nei colori dal grigio al blu per il giorno e dal grigio antracite al blu notte al nero per la sera; ammesso anche il gessato ma prevalentemente per i matrimoni estivi. Sconsigliato lo smoking, ma tollerato solo in caso di matrimonio serale con grande festa danzante. Per quanto riguarda la camicia è concesso solo il taglio classico, ammesso il collo rigido e, nel caso in cui si scga di indossare il plastron, il collo deve essere necessariamente ripiegato. Oltre al palstron alla camicia può abbinarsi una cravatta o un papillon, rigorosamente in seta; colori ammessi: grigio antracite, bordeaux o blu. Il nero, prima vietato, ora è stato sdoganato, d’altronde sarebbe stato quanto meno opinabile tagliare fuori il colore dell’eleganza per eccellenza.
Passiamo poi agli accessori: soltanto l’orologio e la fede. A questi possono essere (sapientemente) abbinati fermacravatte, gemelli o occhielli, purché non siano appariscenti o eccessivamente stravaganti, e restino in linea con lo stile dell’abito. Per le scarpe non ci sono sconti: solo ed esclusivamente delle stringate. Assolutamente vietati i calzini corti e chiari.
Qualora all’abito si scegliesse di abbinare un cappello o dei guanti va necessariamente ricordato che questi non vanno tenuti in dosso durante la cerimonia, specie se religiosa, nel modo più assoluto: vanno tolti all’ingresso e tenuti in mano fino a fine celebrazione. Idem per cappotto e soprabito.
La pochette, qualora indossata, non va mai abbinata alla cravatta, vanno privilegiati colori tenui e come sappiamo esclude il fiore all’occhiello e viceversa.
E i vostri mariti, o futuri tali, per cosa hanno optato? Rispetteranno queste regole?