Ci siamo conosciuti per caso sul lungomare di Riccione ad un raduno con amici in comune. Non è stato subito un colpo di fulmine, ma un'amicizia che è cresciuta velocemente fino a farci capire che forse non eravamo solo amici. Nessuno credeva che potesse funzionare: lui veronese, all'apparenza introverso e schivo, io romagnola d'adozione e fin troppo estroversa e logorroica. E invece abbiamo stupito tutti, resistendo alla distanza, ai treni sempre in ritardo, ai weekend che passavano sempre troppo velocemente e agli "a presto" sussurrati ogni volta sulla banchina del treno.
Non è stato semplice, soprattutto perché lavorando entrambi non avevamo modo di muoverci liberamente come avremmo voluto o di allungare di qualche giorno i weekend, e questo ha generato incomprensioni e un odio viscerale verso il telefono (il nostro unico modo per comunicare mentre eravamo distanti).
In attesa di capire come fare ad avvicinarci, abbiamo viaggiato il più possibile, scoprendo posti e sapori nuovi che hanno iniziato a costellare la nostra storia, fatta di poche foto di noi (lui è alquanto refrattario all'obiettivo), ma di molte foto di luoghi e piatti tipici che ci sono rimasti nel cuore.
Quando ci siamo resi conto che la distanza stava diventando un ostacolo troppo ingombrante, Lorenzo ha preso coraggio e si è trasferito in Romagna, lasciando gli famiglia e amici. Dopo poco ha trovato lavoro in zona, scoprendo un settore che non conosceva prima e da lì è iniziata la nostra convivenza, piena di momenti di quotidianità che ora sembrano così naturali, ma che all'inizio erano così "stranamente" belli da sembrare irreali. Dopo due anni abbiamo deciso di iniziare a cercare una casa da comprare, così da poterla sentire veramente nostra e non rimanere per sempre in affitto, come avevamo fatto fino a quel momento. Nel frattempo lui mi ha chiesto di sposarlo, in un modo completamente anticonvenzionale, ma che era semplicemente l'unico modo giusto per noi e abbiamo deciso di scegliere ottobre 2019, ma non avevamo fatto i conti con il tempo necessario alla ricerca della casa, quindi abbiamo dovuto posticipare il matrimonio di sei mesi, così da non arrivare con troppe cosa da fare tutte insieme. Innumerevoli appuntamenti e ottantasei case dopo (sì, è proprio quello il numero), abbiamo trovato quella giusta per noi.
La nostra porta *-*
A quel punto, ci siamo subito trasferiti, ripromettendoci di fare noi tutti i lavori, così da poter avere una casa proprio come la volevamo. Ci siamo improvvisati facchini, trasportatori, montatori, pittori e imbianchini, ma ne è valsa la pena, nonostante tutti gli imprevisti possibili: latte di vernici che finiscono troppo presto, parti di mobili che si danneggiano nel trasporto, ritardi nell'arrivo di materiali, attacchi della lavatrice che non si trovano dove dovrebbero, ecc.).
I colori molto sobri delle nostre pareti
E adesso, con le ultime rifiniture da fare e gli ultimi scatoloni da sistemare, stiamo ultimando anche i preparativi del matrimonio a cui mancano ormai poco più di cinque mesi, il 25 aprile 2020, giorno in cui festeggeremo anche il nostro sesto anniversario.