Galateo e Tradizioni: questi sconosciuti! Pt. iii

Buongiorno sposi.Comincio subito col dirvi che non mi aspettavo un interesse così genuino per questa “rubrichetta”, ne sono contenta. Sulla scia della discussione educata abbiamo scambiato opinioni e informazioni al riguardo delle fedi e dell’abbigliamento più adeguato quando si partecipa ad un matrimonio da invitati.
Oggi invece, prendendo spunto non solo dalla chiacchierata di ieri (in cui il prossimo argomento è saltato fuori) ma anche da tanti e tanti post che leggo spesso in pagina al riguardo, ho pensato di parlarvi un po’ di: PARTECIPAZIONI.Questo argomento, variegtissimo, spesso mette un po’ in crisi gli sposi, ma troppo più spesso non riuscite neanche a immaginare in quale disagio possa mettere i destinatari di questa lettera della discordia; ma andiamo con ordine, e cerchiamo di capire come evitare per quanto è nelle nostre facoltà che un invito al nostro matrimonio venga accolto con l’entusiasmo con cui si riceve una cambiale, scaduta.Premessa: l’argomento è VASTISSIMO, quindi scriverò ciò che a mio avviso è più importante sapere, ma se voleste approfondimenti, chiedete pure. Un po’ di cenni storici: carta avorio e inchiostro seppia, corsivo inglese, la partecipazione più classica (appannaggio della famiglia della sposa) prevedeva che fossero i genitori della coppia ad annunciare il matrimonio dei propri figli, e la cosa aveva un senso anche abbastanza pratico se si immagina che le spese totali del matrimonio erano ripartite interamente tra le due famiglie, ma parliamo di un tempo in cui il matrimonio altro non era che un pranzo a seguito di una celebrazione religiosa. Fine. Oggi il matrimonio è cambiato, fortunatamente esistono alternative al matrimonio in chiesa che non è più la sola via per convolare a nozze, e quello che era solo un pranzo ai giorni nostri si è trasformato in un vero e proprio evento, i cui protagonisti sono esclusivamente gli sposi e la loro storia, e che proprio per questo prendono in mano grossa parte delle spese che intervengono alla realizzazione di questa giornata di festa, così diversa da come veniva concepita nei giorni di là da ieri. È giusto e logico che quindi cambi l’impostazione stessa dell’invito, e che siano gli stessi sposi ad annunciare le proprie nozze.Colorate, informali, minimal, pop up… insomma, chi più ne ha più ne metta! Se graficamente le partecipazioni si sono evolute con noi, divenendo un vero e proprio “spoiler” all’idea di festa che gli sposi vogliono suggerire, ciò che NON PUÒ e NON DEVE assolutamente cambiare è il CONTENUTO in termini di informazioni che queste devono riportare. Partendo dalla distinzione base tra PARTECIPAZIONE e INVITO (l’una serve per chiedere di partecipare alla celebrazione delle nozze e l’altro per invitare al successivo ricevimento) su entrambi, nel modo più diretto e semplice possibile, devono essere riportati SOLO E SOLTANTO i dettagli essenziali di entrambi i momenti: nomi degli sposi, ora, data. Si può inserire, in calce all’invito, il classico RSVP (sostituibile per fruibilità con un intaliassimo “è gradita gentile conferma”), seguito dai numeri di telefono o dagli indirizzi cui appunto inviarla, ma NULLA di più. E quando dico nulla intendo NULLA. MENO CHE MAI UN IBAN.Vi prego di accettare, senza sentirvi insultati ma soprattutto senza ribattere (perché non ci sono santi che tengano) che inserire un IBAN in calce a un invito semplicemente NON SI FA: universalmente chiedere del denaro è cosa sconveniente, volgare e al di fuori di qualsiasi buona educazione. Un IBAN è nient’altro che una richiesta scritta di soldi, in calce a un invito! State invitando una persona e a poche righe di distanza gli state chiedendo dei soldi! Vi scongiuro: RENDETEVENE CONTO! A questo punto tanto varrebbe scrivere anche l’importo del bonifico!Cosa cambia tra il vostro invito e una bolletta salata? Ben poco nella testa di chi la riceve, ve lo posso garantire. “Ma i miei amici lo trovano comodo e anche io!”Benissimo! Ci sono tanti altri modi, decisamente più discreti e meno volgari, per comunicare una cosa del genere, e ve ne propongo alcuni che spero possiate avere l’accortezza di utilizzare (perché non costa nulla ma sicuramente vale molto):-metodo 1 (comunque indiscreto a mio parere ma meno cafone): allegare alla partecipazione, in una busta chiusa più piccola, un biglietto che riporti prima di tutto una frase che svincoli gli invitati dall’OBBLIGO di porgervi un dono di qualsiasi tipo (non hanno bisogno di sentirsi obbligati, qualcosa ve la regalerebbero comunque) e in seguito la vostra lista nozze, la lista viaggio o le coordinate bancarie a cui fare riferimento nel caso volessero comunque partecipare alla vostra gioia con un presente;-metodo 2 (moderno e indiretto ma sicuramente efficace): riportare in calce all’invito, o meglio ancora su un cartoncino separato in busta chiusa, un link al vostro sito web di nozze in cui dedicherete una sessione appunto alla questione regali: in questo modo sarà l’ospite stesso che andrà a cercare le informazioni, e non voi che gliele starete mettendo sotto il naso obbligandolo praticamente ad accontentarvi;- metodo 3: semplicemente, non glielo dite! Molti ospiti, come da sempre accade, si informeranno su cosa desideriate presso i vostri parenti stretti, o lo chiederanno direttamente a voi, e sicuramente troverete il modo più carino per comunicargli i vostri desideri; e per coloro che non dovessero farlo un sonoro AMEN: meglio una macchinetta per l’espresso in più che l’ospite che per sempre vi taccerà come i venali cafoni di turno.